Glamping a Lavoria, in provincia di Pisa

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Da qualche anno si sta facendo largo nel nostro paese un concetto tutto nuovo di fare campeggio, che prevede l'utilizzo di strutture che valorizzano il comfort e il lusso. Si è così creato il termine glamping, ovvero camping di lusso. Noi della ditta Glant siamo fra i primi in Italia a progettare e vendere tende glamping, e negli anni siamo diventati un partner d'eccellenza per tutte le strutture che promuovono questo nuovo concetto di camping, dagli agriturismi ai resort, dai campeggi ai villaggi.


Contatta la nostra sede di Via Galileo Galilei, 42, provincia di Pisa, per scoprire il nostro ampio catalogo di strutture per glamping.

Glamping experience


Glamping mania: il fenomeno cresce del 10% l’anno fra natura e comfort

Secondo l’analisi di Risposte Turismo, la pandemia ha accelerato la richiesta per versioni evolute del campeggio in Italia e nel mondo.


Sono un centinaio le strutture «only glamping» in Italia (95 per l’esattezza, con 1.510 posti letto), ma il numero triplica (si arriva a 294 per 10mila posti letto) considerando le strutture tradizionali quali i campeggi che offrono anche questa soluzione: la regione con il maggior numero di glamping è la Toscana, con circa 77 strutture, seguita da Piemonte e Veneto. Queste sono alcune delle risultanze emerse dall’ampia ricerca promossa dalla società di consulenza Risposte Turismo, che ha stilato l’identikit dell’offerta e della domanda di un fenomeno che nel nostro Paese è ancora giovane, poiché nato nel 2018.


Ma, come nel resto d’Europa e del mondo, il fenomeno è destinato a crescere «a un ritmo del 10% annuo. E il Covid ha dato una spinta ulteriore al trend», commenta Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo. «Due le linee sulle quali è ipotizzabile un cambiamento: un’espansione dei servizi per completare il portafoglio di prodotto e una maggiore specializzazione, perché è su questo campo che si gioca la competizione, anche se la promiscuità dell’offerta all'interno di un contenitore più ampio resterà, magari con un mix diverso».

  • Lo scenario mondiale

    Nel 2021 il valore del comparto su scala mondiale è stato stimato da Grand View Research in 2,3 miliardi di dollari: l’Europa vale il 35% circa dell’offerta, con Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Olanda come mercati di riferimento. 


    Interessante poi notare come la Cina si stia affacciando sia dal lato della domanda (aumentano le richieste di fare camping) sia dal lato dell’offerta, con un business in crescita a tassi del 20% secondo iiMedia Research. «Le esperienze open air in località con paesaggi straordinari sono la motivazione principale dei glamperisti europei – aggiunge di Cesare – e il dato è in linea con l’84% emerso nella nostra rilevazione sui glamperisti italiani. 


    Due infatti le motivazioni principali che inducono alla scelta: il contatto con la natura e il desiderio di una vacanza alternativa senza rinunciare alle comodità delle strutture classiche».

    «Le tendenze in atto nel settore   riguardano gli investimenti in paesaggistica, che preservino e valorizzino il patrimonio naturale dei villaggi open air, curando il posizionamento degli alloggi, progettati attentamente per garantire sostenibilità e originalità nel design».


  • Le soluzioni prevalenti, dalle tende agli autobus

    La soluzione ricettiva più utilizzata è la tenda (nel 53% degli alloggi glamping mappati), che però assume forme disparate come le «coco sweet» (ampie tende in tessuto), le «wood tents», le tende sull’acqua o sospese sugli alberi o a due piani in legno. 


    Sono seguite dalle «lodge tents» (16%) e dalle casette sull’albero (8,1%). Altre forme meno diffuse includono chalet, roulotte, pod, carrozzoni gitani, starsbox, botti, bungalow di lusso e persino autobus.

  • I servizi aggiuntivi

    Un tema ancora da sviluppare adeguatamente è quello dei servizi: da parte dell’offerta l’analisi evidenzia che il 71,7% dei glamping mette a disposizione la possibilità di svolgere escursioni guidate, come passeggiate, osservazione della fauna e birdwatching; il 61% offre anche attività speciali come yoga, meditazione, degustazioni, mentre quasi il 20% permette di accedere al glamping in giornata senza alloggio. 


    Lato domanda i clienti che alloggiano e fanno attività speciali sono il 45,6%, contro un 50,5% di ospiti che semplicemente alloggiano in struttura e soltanto un 3,9% che usufruisce del complesso in giornata senza alloggiarvi.

  • Il profilo «maturo» dell’utenza, ispirata dai social

    Ma chi opta per questa tipologia di sistemazione? Se a livello mondiale il mercato è composto per il 70% da persone tra i 20 e i 50 anni, con il segmento 18-32 dominante (fonte Grand View Research, 2021), i risultati che emergono dall’analisi di Risposte Turismo per l’Italia sono molto simili, con quasi il 43% di glamperisti tra i 25 e 40 anni e un 31% che si inserisce nella fascia tra 41 e 55. I giovani under 24 rappresentano soltanto il 15,2%, «probabilmente a causa del prezzo medio di alloggio».


    Rispetto al campeggio classico, poi, si evidenzia che è il pernottamento in coppia la scelta preferita dai glamperisti (51%), seguito dal soggiorno con la famiglia (39,1%). Il campione analizzato tende a pernottare in media 1 o 2 notti, ma c’è anche un 25% che si ferma per oltre 4 notti. 


    Per quanto riguarda la provenienza, il 38,3% del campione arriva da altre regioni italiane, il 30,6% da Paesi dell’Unione Europea, il 26,3% proviene dalla stessa zona/regione in cui si trova il glamping e un 4,8% arriva da fuori Ue. L’ispirazione principale per vivere quest’esperienza nasce dai social network per il 58% dei rispondenti e in più di 9 casi su 10 l’experience viene prenotata online dai diretti interessati.


  • L’analisi del prezzo

    «Nel considerare la spesa media – evidenzia l’analisi – il glamping si conferma un tipo di alloggio dal costo per notte superiore alla media delle soluzioni ricettive: il 35% (dato da camping per la maggioranza) dei rispondenti afferma di aver speso tra i 51 e i 100 euro per notte, mentre il 27% ( villaggi strutturati)  tra 101 e 150 euro e il 12,5% ( Only Glamping- Aziende Agricole ) è andato oltre i 200 euro». Secondo il presidente di Risposte Turismo, però, il prezzo «può essere una leva usata per accreditare di valore questa soluzione ricettiva. 


    Le aziende stanno puntando a far percepire il glamping come qualcosa di esclusivo». «le tariffe rispecchiano il livello alto dell'offerta che l’Italia è in grado di garantire. Un livello pari a quello offerto dalla ricettività classica in formula resort. C’è però un nodo da sciogliere – avverte – ed è la mancanza di leggi specifiche che regolamentino questa forma ricettiva, anche perché non esiste una vera identificazione del prodotto».

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